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Un redirect SEO

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Un redirect SEO

Per un po’ di tempo se si cercava “Consulente informatico” su Google uscivo primo ma col dominio http://sergiogandrus.it. Cioè senza il famoso www.
Il perchè mi è ignoto in quanto quando ho fatto un po’ di lavoro di SEO sul mio blog l’ho sempre “sponsorizzato” come www.sergiogandrus.it.
In passato c’è stata un’indicazione W3C per passare agli URL senza www iniziale ma non è stata recepita dai più e quindi molte persone continuano a metterlo davanti al dominio pur non essendoci una reale necessità.
Alla fine conviene farsi trovare sempre col dominio con www.

Dato che non volevo disperdere preziosi “inbuond links” tra le due versioni di URL, ho modificato il file .htaccess sul server dove risiede questo blog per far puntare tutte le chiamate verso il dominio senza www a quello con il www.

La piccola modifica corrisponde in queste istruzioni

RewriteCond %{HTTP_HOST} ^sergiogandrus.it [NC]
RewriteRule ^(.*)$ http://www.sergiogandrus.it/$1 [L,R=301]

Quindi, nel caso di un blog WordPress come questo, il file .htaccess consisterà in

# BEGIN WordPress
<IfModule mod_rewrite.c>
RewriteEngine On
RewriteBase /
RewriteCond %{REQUEST_FILENAME} !-f
RewriteCond %{REQUEST_FILENAME} !-d
RewriteRule . /index.php [L]

RewriteCond %{HTTP_HOST} ^sergiogandrus.it [NC]
RewriteRule ^(.*)$ http://www.sergiogandrus.it/$1 [L,R=301]
</IfModule>

# END WordPress

Questo è un redirect assolutamente SEO friendly.

SEO: i link dai banner in flash e l’indicizzazione dei contenuti in flash

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Flash continua ad essere un problema per il SEO. E’ inutile girarci intorno.
Si sono fatti molti passi avanti nell’usabilità dei siti realizzati in Adobe Flash ma permangono parecchi problemi quando si desidera una decente indicizzazione dei contenuti in Google.
Gli spider di Google seppur abbiano migliorato la loro azione alla ricerca dei contenuti in un sito realizzato interamente in Flash, il problema rimane.
L’optimum, come spesso mi sento di consigliare anche ai miei clienti, è quello di realizzare due siti, gemelli nei contenuti ma diversi per tecnologia.
L’uno in flash, in cui il designer può dar sfogo alla sua fantasia e creare appeal e interazione, l’altro in html, il più schematico e scarno possibile.

E’ chiaro che il budget a disposizione deve essere più alto che nella previsione di un sito con un’unica tecnologia.
Lo stesso problema sorge nel momento in cui si vuole promuovere la propria presenza sul web e si decide di farlo facendo inserire banner, manchette o riquadri realizzati in Flash.
Il link all’interno dell’animazione è invisibile agli spider di Google azzerando il prezioso effetto backlink tanto cercato dagli esperti SEO.
I banner/manchette/riquadri in flash sono quindi inutili? No.
Sono interessanti, attirano l’occhio e possono essere resi interattivi. Portano molti più link di un banner realizzato con un’immagine statica o una gif animata.

Tornando alla realizzazione di un sito, l’importante è quindi avere ben chiaro l’obiettivo finale: vogliamo che i contenuti siano ben indicizzati o vogliamo traffico? A seconda della risposta ci orienteremo verso l’una o l’altra strada… o in un sapiente mix di entrambe.

Qui sotto qualche slide in cui sono riportati chiaramente i concetti base di SEO (compreso il problema Flash)

Testare le landing page con Conversion Critic

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L’importanza di una buona landing page nei siti a carattere commerciale è ormai risaputa.
Sulle tecniche per produrre una buona landing page c’è molta letteratura (e anche molta ignoranza).
Per testare il frutto del lavoro di un SEO/SEM specialist abbiamo un nuovo strumento: Conversion Critic.
Il servizio è usufruibile a valle di un’iscrizione gratuita.
L’interfaccia è molto semplice da utilizzare: basta inserire l’URL della landing page da far analizzare e poi rispondere ad un questionario (in inglese).

Testare le landing page con Conversion Critic

Al termine del questionario e dell’analisi si ottiene un report con delle percentuali che indicano

M – Market effectiveness (efficacia nel mercato)
O – Offer clarity (chiarezza dell’offerta)
R – Readability (leggibilità)
E – Engagement (attrattiva)

Testare le landing page con Conversion Critic

Ovviamente non siamo di fronte alla Bibbia ma questo strumento può essere utile in molte situazioni.

Link: Conversion Critic

Partecipate al quiz SEO

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Partecipate al quiz SEO

Segnalo l’iniziativa di Antezeta che, fino al 1 dicembre, pubblica un quiz/sondaggio per raccogliere informazioni sul rapporto tra navigatori e SEO.
Tra tutti i partecipanti verranno assegnati 5 libri “Internet P.R.” edizioni Apogeo.
I risultati verranno resi noti e pubblicati sul sito stesso.
In bocca al lupo.

Link: Vai subito al quiz SEO!

SEO: suggerimenti per un nome a dominio

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SEO: suggerimenti per un nome a dominio

Ero così entusiasta di questo servizio online che per un attimo ho pensato di non diffondere la notizia.
Ma è prevalso lo spirito di condivisione.

Il successo di molti siti, portali e servizi online passa anche per un nome a dominio vincente. Ci sono un mucchio di parole che, associate ai domini di primo e secondo livello, possono fare la fortuna di un sito.
Immaginate, ad esempio, che io voglia aprire un ecommerce di informatica e immaginate che mi basti digitare nella barra degli indirizzi http://informati.ca per raggiungerlo (è inutile cercare, qualcuno lo ha già preso) .ca, per la cronaca è il dominio di primo livello del Canada.
Non credete che sia già un grande vantaggio per essere trovati sulla rete? Non pensate che i motori di ricerca avrebbero un occhio di riguardo per questo negozio?

Tutto questo preambolo per dire che non conosciamo tutte le estensioni e che esiste un motore di ricerca per le combinazioni riguardo le parole chiave che ci interessano. Il motore è Domainr.
Da oggi nei miei SEO-bookmarks.

Link: Domainr

Statistiche per il proprio sito gratuite e accurate con Yahoo! Web Analytics

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Statistiche per il proprio sito gratuite e accurate con Yahoo! Web Analytics

Yahoo! ha presentato questa settimana la versione beta del suo servizio di Statistiche Web chiamata, ovviamente, Yahoo! Web Analytics. Forte dell’acquisizione in aprile della company specializzata IndexTools, l’intento è chiaro: contrastare Google Analytics.
Le caratteristiche dovrebbero essere molto simili al concorrente di Mountain View con dei plus, ancora non disponibili, che potrebbero ingolosire sviluppatori e utenti.
Il primo è per chi ha negozi ecommerce ospitati sui server Yahoo!: la ricezione in tempo reale dei dati di navigazione.
Il secondo è un aiuto da parte di Yahoo! nel costruire micrositi personalizzati per monitorare e analizzare il comportamento dei navigatori.
Il terzo è il rilascio di API pubbliche per permettere agli sviluppatori di accedere ai dati anche da applicazioni indipendenti.

LInk: Yahoo! Web Analytics

Come capire quali social network il tuo visitatore utilizza

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Nell’ottimizzazione di un sito riveste una parte rilevante l’analisi delle abitudini di navigazione del visitatore.

In questi ultimi periodi hanno assunto un’importanza notevole i cosiddetti social network, infatti in calce ai post di un blog così come agli articoli di un portale sono comparse tantissime icone per segnalare i contenuti.
I social network sono, però, divenuti tantissimi e inserire le relative icone significa fare un pastrocchio come questo (clicca per ingrandire)

Come capire quali social network il tuo visitatore utilizza

Una delle soluzioni è capire quale social network viene utilizzato dal visitatore in preponderanza (n.b. non stiamo parlando di link di provenienza, cioè di qualcosa che possiamo notare dalle statistiche del sito) e limitare la pubblicazione dei badge/pulsanti.
Per questo possiamo usare SocialHistory.js

Si sfrutta il fatto che i CSS colorano in maniera diversa i link dei siti già visitati. Leggendo queste info è possibile ricavare il social network di maggiore utilizzo.
Non è un sistema perfetto e quelli di Firefox stanno già lavorando per vanificare questo “bug” potenzialmente pericoloso (potrei sfruttare la stessa tecnica per sapere da quale sito di banca provieni).
La tecnica è però interessante.

Materiale per questo post: http://azarask.in/blog/post/socialhistoryjs/

Il problema della sitemap di Google risolto con GSiteCrawler (Parte I)

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Il problema della sitemap di Google risolto con GSiteCrawler (Parte I)

Poniamo il problema di avere tanti siti web che devono essere segnalati a Google.
Uno dei passi necessari, oltre la normale segnalazione, è quello di inserire le sitemap di questi siti nel pannello di controllo messo a disposizione da Google stessa tra gli ‘strumenti per il webmaster’.
Mettiamo, però, che questi siti non abbiano plugin/script efficienti come quello per WordPress che, ad ogni inserimento di un nuovo contenuto, ricrea la sitemap e pinga i principali servizi di ricezione ping.
La soluzione è o la creazione manuale attraverso applicazioni online o GSiteCrawler

Questo è un programma desktop, gratuito e completo, che crea la sitemap in formato xml e può anche effettuare direttamente l’upload della stessa nella root del sito.
Diamo un’occhiata al programma.

Leggi tutto

Da PageRank 5 a PageRank 0

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Da PageRank 5 a PageRank 0

Qui sopra ho già parlato del PageRank, un po’ sotto tutti gli aspetti, ma adesso è il blog stesso che è misteriosamente crollato da PageRank 5 a PageRank 0 in meno di due mesi.
Ricordo di aver monitorato il passaggio da 5 a 4 quando Google ha deciso di penalizzare i link a pagamento. Mi dissi ‘amen’, un punto in meno vale una piccola sponsorizzazione. Poi c’è stato il cambio di grafica ed un breve periodo in cui ho dovuto aggiustare tante piccole cose: dai meta tag ai link.
Niente che però giustifichi un crollo del genere (almeno per me).
Il sito continua ad essere ottimamente indicizzato (sempre in prima posizione per consulente informatico) e ogni post viene immediatamente spiderizzato, nonostante il lavoro non mi permetta di supportare a dovere l’indicizzazione e l’ottimizzazione per Google.
Mi piacerebbe sentire qualche vostro parere.