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Misurare la velocità di caricamento di un sito, individuare carenze, confrontare nel tempo

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Misurare la velocità di caricamento di un sito, individuare carenze, confrontare nel tempo

La notizia che Google consideri importante la velocità di caricamento del sito è cosa nota.
Il ranking quindi dipenderà anche dalla leggerezza e razionalità con cui sono costruite le pagine web.
Per la misura di questa velocità Google stessa suggeriva WebPagerTest che però è molto scarno.

GTmetrix supplisce alle carenze di WebPagerTest e, oltre a fornire un completo set di analisi del comportamento del sito nel caricamento delle sue parti, ne suggerisce le eventuali migliorie.
Il tutto è facilitato dal fatto che viene espresso un valore numerico ad indicare la percentuale di “gradimento” secondo i parametri espressi da Google Speed o Yahoo Speed (YSlow).

Il tool online è gratuito e non necessita di registrazione ma, se ci si registra presso GTmetrix, è possibile salvare nel tempo i vari risultati in modo da confrontarli tra di loro.

Qualche considerazione a margine di questo discorso lunghissimo che stiamo portando avanti in molti attraverso una serie di articoli

  • molti dei warning presenti nei report riguardano servizi esterni (come il codice incluso Google AdSense o riportabile ai circuiti di advertising)
  • i plugin di un blog di basato su WordPress (come questo che state leggendo) costituiscono un limite alla linearità del codice
  • dalle statistiche web si evince che un tempo “giusto” di caricamento è di 4 secondi (senza contare tutte le variabili), oltre questo tempo aumenta di molto la percentuale di rimbalzo dell’utente
  • alcune tecniche per il miglioramento della velocità di scaricamento delle pagine, come CDN, non sono alla portata di tutti i gestori di siti

Link: GTmetrix

La velocità di caricamento delle pagine di un sito influirà sul suo ranking

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Per fortuna non stiamo parlando del famigerato PageRank ma della “considerazione” per cui Google, all’interno di una ricerca, mette un sito prima di un altro.
Ad aumentare questo ranking contribuirà la velocità di caricamento delle pagine. Quindi siti più leggeri = siti meglio indicizzati.
Lo ha detto Matt Cutts in un’intervista a WebProNews ed è stato ampiamente riportato da altre autorevoli fonti di SEO

Devo fare il mea culpa per questo blog, la cui pagina iniziale arriva a pesare anche 300 KB. Tuttavia ci sono parecchi accessori che sono irrinunciabili.
Tutti riconducibili spesso a librerie Javascript (come JQuery che nella sua configurazione ‘minimized’ ma non compressa arriva sui 55KB) che assolvono a diverse funzioni o a file CSS che diventano di dimensioni considerevoli nel tentativo di rendere piacevole e cross-browser il contenuto. Ini ultimo c’è l’ottimizzazione delle immagini che non sempre viene fatta.
Per aiutarci a capire se il nostro sito ha bisogno di una cura dimagrante possiamo far riferimento a 2 servizi di analisi online:

  1. Web Page Speed Report
    Molto completo. Oltre a fare un check del sito offre dei suggerimenti su come alleggerire i componenti più pesanti.
  2. Page Size Extractor
    Più immediato. In una lista tutti i pesi del sito suddivisi per tipologia.

Nel caso, invece, preferissimo gli strumenti inclusi nel browser potremmo usare Page Speed di Google che è un componente aggiuntivo di Firefox.
Molto professionale in quanto completo e dettagliato, funziona solo se avete già installato FireBug.

La velocità di caricamento delle pagine di un sito influirà sul suo ranking

Dopo l’analisi della pagina vengono mostrato in una lista tutti gli interventi tra quelli necessari (pallino rosso) e consigliati (triangolo giallo).
Ancora sul web, infine, è possibile trovare gli strumenti necessari per comprimere le librerie Javascript e i file CSS.