Category Archives: Tutorial

Testare il funzionamento del controller usb

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Testare il funzionamento del controller usb

Quando non si riesce a capire se il controller usb non funziona a causa di un gioco o di un qualche problema della periferica si può fare questo semplice test (con Windows 7).

  • Dal menù accediamo a “Dispositivi e stampanti”
    Testare il funzionamento del controller usb
  • poi selezioniamo “USB GAME CONTROLLER”
    Testare il funzionamento del controller usb
  • clic col tasto destro sull’icona e poi selezioniamo “impostazioni di periferica di gioco”
    Testare il funzionamento del controller usb
  • poi clic su “proprietà”
    Testare il funzionamento del controller usb
  • dal tab “test” possiamo immediatamente testare il funzionamento del controller verificando il funzionamento dei pulsanti
    Testare il funzionamento del controller usb
  • nel caso in cui ci sia bisogno di tarare il controller si deve andare nel tab “Impostazioni” e cliccare su “taratura”
    Testare il funzionamento del controller usb
    Da qui in poi si avvierà una procedura guidata

Facebook: come cancellare una Pagina Fan (profilo pubblico)

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Facebook: come cancellare una Pagina Fan (profilo pubblico)

I recenti cambiamenti del layout di Facebook hanno semplificato alcune operazioni come la modifica, manutenzione o cancellazione della Pagina.
Vediamo come fare per cancellare una Pagina (conosciuta anche come “pagina fan” o “profilo pubblico”).

  • Entriamo nella pagina da cancellare (di cui ovviamente dobbiamo essere amministratori).
  • Selezioniamo nella colonna di destra il pulsante “Modifica Pagina
    Facebook: come cancellare una Pagina Fan (profilo pubblico)
  • Vai nell’area “Gestisci autorizzazioni
    Facebook: come cancellare una Pagina Fan (profilo pubblico)
  • In fondo al form troverai la scritta “Elimina NOMEPAGINA
    Facebook: come cancellare una Pagina Fan (profilo pubblico)
  • Comparirà un messaggio di conferma che ci avviserà che l’operazione non è reversibile.
    Una volta confermato la pagina sarà cancellata.

Link: Via Centro Assistenza Facebook

Rimuovere le Java Console incompatibili tra i componenti aggiuntivi di Firefox

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Rimuovere le Java Console incompatibili tra i componenti aggiuntivi di Firefox

L’aggiornamento di Firefox alla versione 6.02 ha portato, come spesso accade, incompatibilità con alcune estensioni.
Prime fra tutte le Java Console che non possono essere rimosse tramite il pannello di controllo delle estensioni.

Rimuovere le Java Console incompatibili tra i componenti aggiuntivi di Firefox

Per rimuoverle manualmente bisogna chiudere Firefox e si deve andare nella cartella di installazione di Firefox

C:\Program Files\Mozilla Firefox\
o
C:\Program Files (x86)\Mozilla Firefox\ (per i sistemi Windows a 64 bit)

e cercare la cartella extensions

Rimuovere le Java Console incompatibili tra i componenti aggiuntivi di Firefox

Al suo interno si troveranno altre cartelle con nomi costituiti da combinazioni casuali di numeri e lettere.
Per capire quali di queste cartelle appartengono alle Java Console da eliminare basta aprirle e cercare il file chrome.manifest o install.rdf.
Apriamoli con un editor di testo come NotePad (o l’ottimo PSPad) e capiremo immediatamente il riferimento ad una Java Console.
Eliminiamo quella cartella (bisogna avere diritti di amministratore sulla macchina)

Rimuovere le Java Console incompatibili tra i componenti aggiuntivi di Firefox
al riavvio di Firefox non ci saranno più le segnalazioni relative alle Java Console.

[Via Forum di Mozillazine]

Joomla: problema Joom!Fish e le traduzioni di Community Builder

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Community Builder di Joomla! è un potente set di componenti e moduli che permette di ampliare le possibilità di gestione utenti fino a poter creare con semplicità, appunto, intere community.
In particolare, Community Builder, permette anche di personalizzare i form di registrazione utente aggiungendo campi e opzioni.
Se un sito è anche multilingua e se ci si serve dell’estensione Joom!Fish per le traduzioni, capita di ritrovarsi i form non tradotti nei campi aggiunti tramite Community Builder.
La soluzione è semplice ma la si deve operare “a manina”.
Immaginiamo di aver creato nuovi campi del form in italiano tramite CB. Abbiamo bisogno quindi della traduzione di questi campi nelle lingua base di Joomla (l’inglese).
Accediamo via FTP al sito nella cartella components/com_profiler/plugin/language

Joomla: problema Joom!Fish e le traduzioni di Community Builder

Troviamo la cartella default_language che rappresenta l’inglese per CB.
Apriamo la cartella e selezioniamo il file default_language.php

Joomla: problema Joom!Fish e le traduzioni di Community Builder

Apriamolo con un editor (io uso PSPad ma va bene anche il semplice Notepad)
Noteremo che ci sono una serie di definizioni di costanti.
Joom!Fish non traduce i nomi dei campi nuovi perchè non trova le definizioni in questo file.
Andiamo nel pannello di controllo di Joomla e poi nella gestione campi di CB.
Clicchiamo su uno per vederne i dettagli.
Quindi, ad esempio, per un campo che ha come titolo Partita-IVA…

Joomla: problema Joom!Fish e le traduzioni di Community Builder

.. aggiungiamo la definizione nel file default_language.php

Joomla: problema Joom!Fish e le traduzioni di Community Builder

Ripetiamo l’operazione per ogni campo o valore di esso (come le multiselect) per permettere a Joom!Fish di operare la traduzione.
Il gioco è fatto.

Link: Community Builder, Joomla!, Joom!Fish

Google Analytics: tracciare sottodomini con un unico account

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Google Analytics: tracciare sottodomini con un unico account

Google Analytics: tracciare sottodomini con un unico account

Chi usa Google Analytics può avere l’esigenza di tracciare ogni visita non solo al dominio principale www.qualcosa.it ma anche agli eventuali sottodomini creati (m.qualcosa.it, shop.qualcosa.it, ecc.).
Generalmente quando si crea l’account di Google Analytics lo si fa immettendo il www.
Per poter monitorare i sottodomini all’interno dello stesso account basta modificare leggermente il codice che siamo andati ad inserire.

//modifica del nuovo codice Analytics
  var _gaq = _gaq || [];
  _gaq.push(['_setAccount', 'UA-12345-1']);
  _gaq.push(['_setDomainName', '.qualcosa.it']);
  _gaq.push(['_trackPageview']);

Alla variabile  _setDomainName si assegna un valore generico che vale per tutti i sottodomini.

Link: Tracking Across a Domain and Its Subdomains

Aggiornare PHP su CentOS

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Aggiornare PHP su CentOS

Aggiornare PHP su CentOS

L’aggiornamento di WordPress alla versione 3.2.1 richiedeva un upgrade di PHP alla versione 5.2.4 o superiore del mio server con CentOS.
Così ho proceduto (dopo un adeguato backup dell’intero sistema) installando yum e aggiornando partendo dalle dipendenze (MySQL).

Installo yum

wget  http://www.atomicorp.com/installers/atomic.sh
sh atomic.sh

Aggiorno MySQL

yum update mysql
mv /etc/my.cnf.rpmnew /etc/my.cnf
service mysqld restart

Dopo questa operazione anche PHP è aggiornato alla versione più recente.
Tuttavia il servizio mysqld non ne voleva sapere di riavviarsi.
Dopo aver googlato un po’ ho capito che la dipendenza bdb non è più necessaria in /etc/my.cnf (il file di configurazione).
Per cui ho commentato la riga di comando che lo riguardava.


[mysqld]
set-variable=local-infile=0
datadir=/var/lib/mysql
socket=/var/lib/mysql/mysql.sock
# Default to using old password format for compatibility with mysql 3.x
# clients (those using the mysqlclient10 compatibility package).
old_passwords=1

#skip-bdb

set-variable = innodb_buffer_pool_size=2M
set-variable = innodb_additional_mem_pool_size=500K
set-variable = innodb_log_buffer_size=500K
set-variable = innodb_thread_concurrency=2
[mysql.server]
user=mysql
basedir=/var/lib

[mysqld_safe]
log-error=/var/log/mysqld.log
pid-file=/var/run/mysqld/mysqld.pid
skip-bdb


set-variable = innodb_buffer_pool_size=2M
set-variable = innodb_additional_mem_pool_size=500K
set-variable = innodb_log_buffer_size=500K
set-variable = innodb_thread_concurrency=2

..ed ho potuto riavviare normalmente il demone MySQL.

Link: CentOS PHP MySQL

 

File cancellati nella cartella Dropbox

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File cancellati nella cartella Dropbox

Dropbox è l’applicazione che ha aperto al mondo il concetto di cloud computing. Essendo sempre più usata, può capitare che alcun file cancellati nella cartella locale possano essere di nuovo utili.
Per ripristinare i file cancellati Dropbox potrebbe riscaricarli dalla cartella remota ma, in realtà, questi sono ancora presenti nella cache quindi è da lì che l’applicazione li prende. La domanda è: dov’è questa cache?

Windows:

PercorsoAllaCartellaDropbox\.dropbox.cache\ (oppure)
C:\Users\Username\AppData\Roaming\Dropbox\cache

Linux:

~/Dropbox/.dropbox.cache or PathToYourDropboxFolder/.dropbox.cache/

Questo tipo di file si può vedere solo se è settata l’opzione per cui si vedono i file nascosti.
Ovviamente questa cache aumenta all’aumentare dei file eliminati (e proporzionalmente alla loro grandezza).
Per recuperare spazio sul disco possiamo cancellare questa cache.

Link: Dropbox

E-commerce: Google Shopping e osCommerce

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E-commerce: Google Shopping e osCommerce

E’ da inizio mese che Google Shopping ha fatto il suo ingresso anche in Italia.
Utilizzando il motorone di Mountain View sarà possibile navigare e cercare tra i prodotti di proprio interesse, pubblicati dai vari merchant.
Una grande e scomoda concorrenza per tutti quei portali che offrono servizi di comparazione prezzi.
Ecco alcuni link utili per approfondire:

Inviare l’elenco dei prodotti presenti nel proprio e-commerce non è difficile, basta estrarre tutti i record e seguire alcune linee guida.

Un mio cliente che aveva una versione vecchia ma personalizzata di osCommerce desiderava essere presente in Google Shopping.
Ci sono alcuni plugin che permettono di interfacciarsi con Google Shopping ma li ho trovati macchinosi e, spesso, difficili da configurare.
Ho scelto, così, come metodo di invio dei dati, la pubblicazione del datafeed sotto forma di file di testo scritto da uno script PHP.

Nota bene che c’è un set di dati obbligatori da estrarre dal db e inserire nel datafeed (vedi qui) e altri che sono consigliati.
AGGIORNAMENTO: Il valore MPN è diventato praticamente obbligatorio

Lo condivido sperando che possa essere utile a qualcun altro.

<?php
// connessione
$dbhost = ‘tuohost’;
$dbuser = ‘tuouser’;
$dbpass = ‘tuapass’;

$conn = mysql_connect($dbhost, $dbuser, $dbpass) or die (‘Error connecting to mysql’);

$dbname = ‘nometuodb’;
mysql_select_db($dbname);

$query = ”
select p.products_id,
pd.products_name,
pd.products_description,
manufacturers.manufacturers_name as mfgName,
manufacturers.manufacturers_id,
p.products_price,
p.products_image,
p.products_weight,
p.products_quantity
from products p
left join products_description pd on p.products_id = pd.products_id
left join manufacturers on manufacturers.manufacturers_id = p.manufacturers_id
where p.products_status = ‘1’ and p.products_quantity > ‘0’ order by p.products_id”;

// nome del file txt. Il nome può essere uno qualsiasi
$datafile=”miodominio-googlebase.txt”;

// lancio la query
$products_query = mysql_query($query);

// apro il file per scriverci
$file = fopen($datafile, “w”);

// scrivo le intestazioni dei dati che voglio inviare.
// Il separatore predefinito che ho scelto è il tab
$file_header = “id\tcondizione\tlink\ttitolo\tmarca\tdescrizione\tprezzo\tpeso spedizione\tlink_immagine\tquantit&agrave;\tmpn\n”;
fwrite($file, $file_header);

// ciclo attraverso i risultati per scrivere il datafeed
while ($products = mysql_fetch_array($products_query)) {

// i maggiori problemi sono dati dai caratteri della descrizione del prodotto
// la “pulizia” avviene in due passaggi
$descr_clean = preg_replace(“/^[^a-z0-9]?(.*?)[^a-z0-9]?$/i”, “$1”, strip_tags($products[‘products_description’]));

$_strip_search = array(
“![\t ]+$|^[\t ]+!m”, // rimuove spazi avanti e dietro che possono essere confusi con i tab
‘%[\r\n]+%m’); // rimuove a capo
$_strip_replace = array(
”,
‘ ‘);
$_cleaner_array = array(“>” => “> “, “&reg;” => “”, “®” => “”, “&trade;” => “”, “™” => “”, “\t” => “”, ”    ” => “”); //rimuove caratteri speciali

$descr_clean = preg_replace($_strip_search, $_strip_replace, strip_tags(strtr($products[‘products_description’], $_cleaner_array)));

// cerco se esiste l’immagine del prodotto altrimenti metto il no_image.png (questo file può variare da installazione a installazione di osCommerce)
if(!file_exists(“images/”.$products[‘products_image’])) {
$image = “http://www.miodominio.com/images/no_image.png”;
} else {
$image = “http://www.miodominio.com/images/”.$products[‘products_image’];
}

$price = number_format($products[‘products_price’], 2, ‘.’, ”); //formattazione euro

$prod_line = $products[‘products_id’].”\tnuovo\thttp://www.miodominio.com/product_info.php?products_id=”.$products[‘products_id’].”\t”.$products[‘products_name’].”\t”.$products[‘mfgName’].”\t”.substr($descr_clean, “0”, “400”).”\t”.$price.”\t”.$products[‘products_weight’].”\t”.$image.”\t”.$products[‘products_quantity’].”\t”.$products[‘products_id’].”\n”;

$line_to_write = htmlentities($prod_line);

fwrite($file, $line_to_write);
}

fclose($file);
?>

Lanciando questo script che io ho chiamato datafeedgoogle.php si crea un file di testo (miodominio-googlebase.txt) che poi deve essere segnalato nel pannello merchant di Google.
Ovviamente si può settare un cron job sul server in modo che ogni sera venga lanciato lo script per la creazione del file txt.
In questo modo, nello stesso pannello di configurazione del merchant, potremo segnalare che l’aggiornamento dei prodotti avviene giornalmente.

Link: Google Shopping

Scarica il file dell’esempio

Google Shopping
Google Merchant Center
la guida al Google Merchant Center
il blog di Google Merchant Center center
il punto di partenza per

Windows7: aggiornamento non configurato o non installato

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Windows7: aggiornamento non configurato o non installato

Ho ricevuto molte segnalazioni di possessori del sistema operativo Windows 7 (in tutte le versioni) che, pur avendo scaricato e installato gli aggiornamenti, al riavvio hanno un messaggio del tipo

Configurazione aggiornamento Windows
Percentuale completamento 0%

La percentuale non si schioda dallo 0% per qualche minuto e poi il sistema si avvia col messaggio di errore che non è stato possibile configurare l’aggiornamento.
Il consiglio che ha funzionato nella maggior parte delle occasioni è stato quello di andare in Windows Update (il modo più semplice per accedervi è digitare queste parole nella ricerca di Windows) e vedere se ci sono altri aggiornamenti consigliati anche tra quelli facoltativi.
Nel caso ci siano, bisogna installarli e poi riavviare.

Nel caso in cui, invece, gli aggiornamenti sono più di uno ma non si installano, il consiglio è di andare sempre in Windows Update e di procedere agli aggiornamenti uno alla volta selezionandoli dalla lista di quelli disponibili.

Registrazione azioni su desktop (screen recording)

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Registrazione azioni su desktop (screen recording)

Cercavo un software gratuito che mi permettesse di creare un tutorial per spiegare ad un cliente l’utilizzo di un’applicazione.
Mi sono imbattuto in CamStudio che può essere utilizzato per registrare una regione del desktop o tutto quanto (attenzioni alle dimensioni del filmato finale).
Il formato di esportazione è AVI o SWF. In questa seconda modalità si crea un file molto leggero ma non sono riuscito a visualizzarlo nè col player nè con un browser con supporto Flash.
Col formato AVI non ho avuto problemi.
Durante la registrazione è possibile aggiungere commenti sonori, nascondere la finestra del programma e il cursore. Inoltre è possibile aggiungere delle annotazioni direttamente sul video prodotto.
Insomma un programma gratuito che ha tutte le funzioni base desiderabili da un software per la creazione di tutorial.

Link: CamStudio