No al bavaglio dell’informazione

No al bavaglio dell'informazione

Non sono d’accordo con lo sciopero dell’informazione contro la legge bavaglio. E’ un controsenso.
Ripropongo un post del mese scorso dove ho già parlato dell’argomento. Ci sono testi e link utili.

Da l’Espresso

Le proteste sollevate contro la legge bavaglio, online e offline, continuano a raccogliere adesioni e a sortire effetti. Anche grazie alla sollevazione generale è infatti stato annunciato il ritiro del famigerato emendamento 1707, già soprannominato “salva-pedofili”

Berlusconi ha deciso di blindare il ddl intercettazioni, ma le proteste sollevate contro la legge bavaglio, online e offline, continuano a raccogliere adesioni e a sortire effetti. Anche grazie alla sollevazione generale è infatti stato annunciato il ritiro del famigerato emendamento 1707, già soprannominato “salva-pedofili”.

L’emendamento in questione evitava l’arresto in flagranza per chi commetteva reati sessuali “di lieve entità” sui minori. Il documento (a questo indirizzo l’integrale ) presentato da sette senatori tra cui Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello era riuscito, in appena venti parole, a scatenare una protesta generale. Tra le voci alzatesi contro il provvedimento anche il Popolo Viola (leggi) che segnalava il carattere nascosto dell’emendamento tra i tanti documenti collegati a una legge che si occupa di tutt’altro.

Passato il pericolo del 1707, resta però tutta la Legge Bavaglio che, nei piani del governo, deve essere approvata a colpi di fiducia entro la fine di luglio. I gruppi e i siti nati su Internet e nei social network continuano a veder crescere i loro numeri, con la petizione di “No Bavaglio” (nobavaglio.adds.it) arrivata ormai alla soglia delle 200 mila firme, ma restano allerta anche ValigiaBlu (www.valigiablu.it) e il già citato Popolo Viola.

Per quanto riguarda le proteste “fisiche”, davanti alla sede del Senato è stato organizzato un presidio da parte del sindacato della Polizia Silp-Cgil a cui ha partecipato anche una delegazione del sindacato dei giornalisti della Fnsi. Proprio l’Fnsi ha aperto un blog speciale per manifestare contro un’informazione al guinzaglio (fnsi-libera-informazione.blogspot.com). L’associazione nazionale dei Magistrati ha invece confermato lo sciopero del primo luglio ed ha annunciato assemblee e mobilitazioni per tutto giugno (http://www.associazionemagistrati.it/articolo.php?id=2006).

Da Libertà è Partecipazione su Facebook

Il DDL Alfano che imbavaglia la cronaca giudiziaria e riduce il potere delle intercettazioni, non ha subito grandi modifiche. Quindi la norma che obbliga i blogger a pubblicare una rettifica relativa al contenuto di un post, entro le 48 ore successive alla pubblicazione on line, è rimasta intatta. Ci sono due emendamenti che puntano a svotare questo aspetto della norma ma non risulta siano stati recepiti. Ciò significa che, se nelle prossime settimane venisse approvato il DDL Alfano, scatterebbe la museruola anche per i blog.

Da Circolo Italia dei Valori Imperia

Al centro della censura sarà soprattutto chi – come molti di voi – scrive notizie in rete. Perché con queste nuove norme tutti i siti (anche quelli amatoriali e non registrati come testate giornalistiche) diventano come i giornali, soggetti quindi all’obbligo di rettifica regolato dalla “Legge sulla stampa”.

Qualsiasi persona che sarà citata su un sito o blog potrà fare richiesta di rettifica: in questo caso, il blogger deve pubblicarla entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. Per chi non rispetta tempi e modi previsti, la sanzione non è irrisoria: si rischia una multa fino a 12.500 euro.

Questo vuol dire che dietro un blog o un sito amatoriale deve sempre essere disponibile qualcuno per pubblicare la rettifica. Il blogger non può andare più in vacanza, assentarsi il fine settimana, decidere di prendersi un periodo di pausa dalla rete.

Oppure ci si immagina che dietro ciascun portale – anche amatoriale – ci sia sempre una redazione. È la tomba della libertà di informazione in rete. Soprattutto ora che si è visto che grazie a Internet si possono creare mobilitazioni importanti, senza la necessità di grandi risorse economiche o dell’appoggio dei grandi giornali.

Da Blogosfere

Da Il Salvagente

.. se mi volete segnalare altri link significativi…

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