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My Sky HD e l’informatico contrario a Sky – CI SONO DENTRO

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My Sky HD e l'informatico contrario a Sky - CI SONO DENTRO

E’ trascorso ormai più di un mese dal primo articolo e da quando My Sky HD è entrato in casa mia e, come anticipato, ecco le impressioni dopo un mese in cui ho esplorato tutte le funzionalità e possibilità del decoder.

“CI SONO DENTRO”

Posso dire che solo la visione degli eventi in 3D è mancata all’appello delle mie esperienze con Sky. E mancherà ancora per molto tempo perchè ritengo l’attuale generazione di televisori 3D molto rozza.
Il futuro è decisamente di quel dispositivo che permetterà la visione tridimensionale senza alcun scomodo accessorio come gli orribili e famigerati occhialini del mal di testa.

Torniamo a Sky.
Ormai ho capito come funziona il giocattolo anche se i miei dubbi su quanto valga tutto questo (o quanto sia disposto a spendere) permangono.
Dopo un po’ di tempo non c’è stata più serata (libera) che non sia stata occupata dalla visione di un film o trasmesso “live” o registrato in precedenza.
Il bouquet dei film si è dimostrato alla fine anche più vario di quanto mi aspettassi. Non ci sono solo film di cassetta ma anche chicche che non pensavo di trovare.
Attraverso Sky ho ricominciato ad apprezzare il cinema italiano.
Effettivamente se uno aspettasse di trovare in prima serata su una tv commerciale un film come “Dieci inverni” (film di Valerio Mieli con Isabella Ragonese, Michele Riondino, Glen Blackall, Liuba Zaizeva e cameo di Vinicio Capossela) potrebbe anche morire di vecchiaia.
Ho registrato ormai più di una ventina di film in HD e l’hard disk è appena alla metà della capacità.

A parte la funzione registrazione, sincrona o meno, la funzionalità che apprezzo di più è quella dei contenuti On Demand.
Questa è una lista di  documentari, film e serie tv sempre disponibili per la visione ma in un arco definito di tempo.
Il vantaggio è quello di dipendere ancora di meno da orari e giorni per la visione di un contenuto.

Per quel che riguarda i canali Sky veri e propri come quelli di news, meteo e sport il plus è rappresentato dall’ormai indispensabile tasto verde del telecomando.
Questo apre un mosaico di finestre in cui sono suddivisi i diversi contenuti, per esempio, di un telegiornale  e accedervi direttamente.
Nel caso del calcio, a fine giornata calcistica, sono disponibili i vari servizi delle singole partite.

Tutto perfetto? Siamo all’idillio con la tv di Murdoch?
Non totalmente.

Dal punto di visto della fruizione faccio un piccolo appunto al sistema di navigazione fra contenuti.
Quando entro in “guida tv”, scorro fra i vari canali delle diverse categorie e poi ne scelgo uno, mi farebbe piacere avere uno shortcut, un pulsante, per tornare indietro alla lista che stavo visionando prima.
Un po’ come il vecchio zapping. Se non mi piace quel canale che ho scelto voglio continuare a scorrere la lista iniziale.

Dal punto di vista etico (lo so, siamo in un’epoca in cui questa parola sembra il preambolo ad una barzelletta) mi chiedo a cosa serva avere tutta questa tecnologia a pagamento se poi la si usa così poco.
Mia moglie ed io lavoriamo tutta la giornata e la sera si “ascolta” il telegiornale mentre si cena. Diciamo che su 3 o 4 sere che poi si rimane a casa (hei! c’è vita al di fuori di internet e tv!) 2 o 3 sono impegnate da un film o una partita in tv dell’offerta Sky. Stiamo parlando quindi di 4/6 ore alla settimana. Le conclusioni le trarrò, credo, alla fine di questo periodo di prova che Sky mi ha concesso tramite l’iniziativa di Liquida.

Link: My Sky HDMySkyHD.liquida.it

My Sky HD e l’informatico contrario a Sky – OUT OF BOX

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My Sky HD e l'informatico contrario a Sky - OUT OF BOX

Il bello di un’opinione è che la puoi sempre cambiare” dice così, più o meno, un’aforisma che cito spesso riferendolo a persone che riescono ad andare oltre le loro convinzioni, migliorando sé stesse.
Sono sempre stato contrario alla tv satellitare a pagamento Sky per tutta una serie di motivi ideologici che non sto qui a citare. Il tecnoappassionato che è in me, però, si rivoltava ogni volta che andavo a casa di amici e vedevo questo strumento avanzato e moderno di fruizione multimediale.
Mi affascinava l’idea che fossero sempre disponibili canali tematici come History Channel o Discovery Channel oltre molti canali di motori e film classici.
Inoltre lo sport in generale e  il calcio in particolare sono portati sugli schermi piccoli come meglio non si potrebbe. Anche se, ad essere onesti, non sono tra quelli che si appassionano alle partite della seconda divisione polacca e il golf, sinceramente, mi fa dormire.
L’avvento del digitale terrestre ha un po’ accorciato il divario con il satellitare ma siamo sempre su due livelli ben distinti.

A fine agosto mi è stata proposta dai ragazzi di Liquida la possibilità di testare il servizio My Sky HD (per una rinfrescata dei formati HD si clicchi qui) col pacchetto full. La particolarità di questo decoder è la sua dotazione di Hard Disk da 320 GB per la registrazione di programmi.
Dividerò queste mie impressioni di utilizzo in 3 tranche e quindi tre articoli

  1. un “out of box” ossia le prime sensazioni tra installazione e utilizzo
  2. un “ci sono dentro” ossia l’esperienza dopo che avrò chiaro come funziona
  3. un “tiriamo le somme” conclusivo, in cui svelerò se My Sky HD mi ha convinto

“OUT OF BOX”

Forse sono stato uno tra gli ultimi blogger italiani (tra quelli coinvolti nell’operazione Liquida/Sky) a ricevere il decoder dai tecnici Sky.
L’installazione in sé è molto rapida e subito tutto ha funzionato a dovere.
Il decoder è uno scatolotto di 310mm x 220mm x 50mm di circa 2kg di peso. Sta comodamente sopra un normale lettore DVD/Blu-Ray da salotto.
L’hard disk interno, come già detto, è di 320 GB ed è sufficiente  per ogni esigenza di registrazione, anche in HD.
Per quel che riguarda il collegamento alla TV si può scegliere tra la classica SCART, la coassiale o la moderna (e preferibile) HDMI.

Una volta collegato il decoder alla presa di corrente, quel che si nota subito è un ronzio di fondo anche col decoder in stand-by.
Sinceramente non ho capito se è un probabile trasformatore interno (il decoder ha già un alimentatore esterno) o sono i piattelli del hard disk a fare questo rumore.

Accendo decoder e televisore e inizio a fare un giro fra gli innumerevoli canali della “guida tv” che sono solo una selezione di tutti quelli disponibili sulla piattaforma Sky.
In questa sezione  i canali sono divisi per area tematica e la navigazione è sufficientemente intuitiva.
Se invece uso i classici tasti + e – per passare da un canale all’altro, il tutto mi sembra più rapido di quanto accada col normale digitale terrestre. Un punto a favore.

La curiosità di vedere i canali in HD mi porta su Sky Cinema HD dove stanno trasmettendo “Cado dalle nubi”, il film del comico Checco Zalone. Il film non è certo il migliore per testare la superiore qualità di visione ma sono comunque favorevolmente impressionato. I colori, a causa dell’aumento di risoluzione, sembrano più pieni e le immagini molto più stabili. Per la cronaca: il film fa ridacchiare e non è volgare ma niente di più.

L’altra curiosità è una prova sul campo della funzione registrazione. Veramente semplicissima e intuitiva. Si scorre l’elenco, per esempio, dei film in “guida tv” e si clicca sul tasto R del telecomando.
Se il film è in corso, la registrazione parte subito ma, ovviamente si viene avvisati della parzialità del film.
Se il film è previsto più avanti nel tempo, il comando viene messo in una lista personale di programmi da vedere o registrare chiamata MyChannel. Sarà il decoder a occuparsi di far partire e fermare la registrazione.
Si possono registrare anche due contenuti contemporaneamente e vederne un terzo già registrato.
Nel caso in cui ci siano due registrazioni in contemporanea e si sta vedendo un terzo canale, si viene avvisati che o si deve cancellare una registrazione o si verrà automaticamente reindirizzati ad uno dei due canali.

In questi primi 3 giorni di utilizzo di My Sky HD credo di avere esplorato un 20% delle possibilità del decoder e del bouquet multimediale ma non mancherà occasione per approfondire.

Link: My Sky HDMySkyHD.liquida.it

Cercare tra i propri file velocemente con un tool portatile

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Cercare tra i propri file velocemente con un tool portatile

Le memorie dei nostri computer diventano in poco tempo intasate di file di vario genere. Diventa così difficile, se non si è dotati di una naturale propensione all’ordine, trovare file archiviati o salvati.
Ci sono molti programmi che si installano e che si occupano di indicizzare il contenuto di un hard disk (ad esempio i tool di Google e Microsoft) e che funzionano più o meno bene. A discapito di una certezza pesantezza comune di base in termini di risorse richieste.
Index Your Files è invece un programma gratuito e portatile che permette di creare database dei file residenti sul proprio pc ma anche dei pc che utilizziamo in alternativa.
Infatti l’indice viene scritto su file che sono portatili come il software in sé. Quindi ogni pc può avere il suo indice pronto all’uso.
Attraverso la comoda interfaccia grafica è possibile cercare per nome, per estensione o utilizzando simboli jolly. La ricerca è estesa anche all’interno del file se si sta cercando un termine.

La particolarità di questo software è anche la capacità di indicizzare i file presenti all’interno di una LAN.
Il vantaggio è quello di avere un unico database di riferimento, lo svantaggio potrebbe essere la dimensione di questo database. E’ prevista comunque un’utility di compressione che serve a salvare spazio.
Durante le prove d’uso il software si è rivelato stabile, intuitivo e veloce.

Link: Index Your Files

Rippare, gestire ed ascoltare musica con MusicBee

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Rippare, gestire ed ascoltare musica con MusicBee

Winamp, Windows Media Player e, per altri motivi, il Nokia Ovi Player sono presenti sui pc di molti utenti che vogliono ascoltare musica.
Alternative valide e gratuite ce ne sono. Una di queste si chiama MusicBee.
MusicBee non solo permette di ascoltare numerosi formati audio (MP3, FLAC, Vorbis, WMA su tutti) ma anche di gestire enormi collezioni di file, aiutando a fare ordine e classificare.
Nel software sono incluse funzionalità di tagging e auto-tagging attingendo le informazioni da più database online (copertine comprese).
Caratteristica interessante è quella di poter creare playlist di MP3 anche direttamente da web, ascoltando file ospitati in blog e portali.
Sono presenti anche funzionalità di ripping da cd e di sincronizzazione di file e playlist tra diversi supporti (comprese penne USB e dispositivi Apple).

Un buon prodotto non particolarmente invadente ed esigente dal punto di vista delle risorse richieste.

Link: MusicBee

TomatoCMS: un CMS su base Zend, jQuery e 960 Grid System

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TomatoCMS: un CMS su base Zend, jQuery e 960 Grid System

WordPress, Joomla e Drupal sono gli indiscussi leader della scena dei CMS.
Spesso mi baso su queste ottime piattaforme per offrire al cliente un prodotto rapidamente operativo ed efficiente.
E’ sbagliato però non guardarsi attorno. Per i miei esperimenti cerco di testare nuove soluzioni che potrebbero avere quelle interessanti peculiarità che magari non trovo nella triade citata in apertura.
TomatoCMS è un progetto molto interessante in questo senso. Un CMS basato sul framework Zend (e quindi uno standard che va oltre l’applicazione specifica), sulla libreria javascript delle meraviglie jQuery (diffusissima, potente e scalabile) e su 960 Grid System che semplifica (anche se spesso può banalizzare) lo sviluppo del layout.
Per certi versi ricorda Drupal (i moduli dipendenti l’uno dall’altro, la granularità dei permessi) ma è più user friendly. Come editor degli articoli usa TinyMCE e genera delle URL nativamente SEO friendly. Diciamo che il neofita può essere operativo con poco.
Lo sviluppo di moduli, plugin e hook è un altro discorso ma chi mastica programmazione MVC si troverà a casa.

TomatoCMS richiede: Apache web server, MySQL database server, versione 5.0 o successive, PHP 5.2 o successivo.

Link: TomatoCMS

Drupal contro Joomla!

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Drupal contro Joomla!  Drupal contro Joomla!

E’ l’eterna lotta tra i due mostri sacri dei CMS. Per questo articolo considero le versioni più recenti ed evolute di Drupal (la 6.14) e di Joomla! (la 1.5.15).
Sarò molto schematico altrimenti questa comparazione rischierebbe di essere verbosa e dispersiva.
I vantaggi e svantaggi dei due CMS rappresentano mie considerazioni e quindi opinabili.
Le funzionalità in più e in meno sono invece mere comparazioni tecniche e quindi oggettive.

Drupal

Vantaggi:

  • I concetti che sono alla base della gestione dei contenuti (tassonomia, nodi, pagine, storie e dizionari/book sono adatti per qualsiasi tipo di contenuto)
  • Ottima gestione delle Clean URL. Formidabili in ottica SEO
  • Enorme numero di moduli per ogni tipo di esigenza

Svantaggi:

  • Curva di apprendimento molto ripida. Il neofita per essere operativo e per sfruttare a pieno le potenzialità del CMS impiega molto tempo
  • Setup iniziale apparentemente semplice ma ci si ritrova come con una configurazione estremamente scarna.
  • Il pannello di controllo è di default integrato nel template grafico. Quasi sempre ci si ritrova ad usare il Garland (uno dei template di base) per poterlo gestire comodamente

Drupal ha in più rispetto a Joomla!:

  • Gestione privilegi granulare
  • Autenticazione LDAP e NTLM tramite add-on (ottima per l’integrazione del CMS in un sistema già definito)
  • Template codice messi a disposizione per la creazione di plugin
  • Creazione di contenuto con drag-n-drop tramite add-on
  • WAI compliant (tranne particolari template grafici)
  • XHTML compliant

Joomla!

Vantaggi:

  • Pannello di controllo graficamente attraente anche se non tutte le icone sono intuitive
  • Modifica del template grafico da pannello di controllo (limitata ma sufficiente)
  • Operatività quasi immediata

Svantaggi:

  • L’organizzazione dei contenuti tramite l’accoppiata sezioni/categorie è più intuitiva per il neofita ma, alla lunga, l’ordine degli stessi contenuti ne risente, generando problemi di gestione
  • Gran numero di estensioni ma non tutte compatibili con la versione 1.5 di Joomla!

Joomla! ha in più rispetto a Drupal:

  • Opzione SSL per login e altre sezioni sito
  • Framework di test per il codice
  • Ridimensionamento immagini nativo (Drupal con add-on)
  • Gestione advertising nativa (Drupal con add-on)
  • Funzionalità cestino

In genere Drupal permette di cucirsi addosso un CMS con niente di più e niente di meno di quello che serve.
Joomla! nella sua ultima versione totalmente PHP5/MVC si è evoluto tantissimo ma si è portato dietro una certa macchinosità nella gestione da pannello di controllo e una sovrabbondanza di funzioni base.

Sono entrambi strumenti molto potenti e possono rappresentare una formidabile base di partenza anche per applicazioni evolute.
La mia scelta cade su Drupal per una certa familiarità e abitudine di utilizzo ma anche per il controllo che si riesce ad ottenere sugli utenti e sui contenuti.

Link: Drupal e Joomla!

Internet via satellite: le mie impressioni su Tooway

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Internet via satellite: le mie impressioni su Tooway

AGGIORNAMENTO: qui una sezione dedicata a Tooway 2
AGGIORNAMENTO
: OpenSky sta commercializzando la nuova offerta Tooway 2. Qui le prime notizie

A causa di un digitale divide incolmabile (la centralina cui mi dovrei appoggiare non supporta linee ADSL e Telecom Italia non ha nessuna intenzione di fare i lavori) da quando vivo in periferia, ho cercato soluzioni alternative alla banda larga tramite doppino telefonico.
Dopo due anni con l’Internet Box di Vodafone posso tranquillamente affermare che la tecnologia che porta la banda larga attraverso HSPA è un ripiego di emergenza ma non può costituire il principale metodo di connessione a internet.
Chi ha letto altri miei articoli saprà dei frequenti stop, del segnale debole un po’ ovunque in Italia (tranne che al centro delle grandi città ma lì a che serve?), delle difficoltà della risoluzione dei domini, ecc.
Di miglioramenti ce ne sono stati nel tempo come l’aumento della velocità in download e upload (quando la connessione fuinzonava) e come la conversione della mia tariffa a flat. Ma non sono bastati a fare di questo tipo di connessione un potente strumento di lavoro, come mi sarebbe servito.

A luglio sono passato all’offerta di OpenSky – Tooway. I costi iniziali di attrezzatura, il principale limite fino ad oggi degli impianti satellitari, sono stati abbattuti da un’offerta molto conveniente.
Invece dei 300 euro richiesti, era possibile avere l’impianto (parabola e modem), con 99 euro. L’installazione non era compresa ed è consistito in 120 euro + IVA e un intervento di un paio di orette da parte di due tecnici.
Come tipo di abbonamento all’inizio ho optato per il Bronze, in offerta per i primi 4 mesi  a 29,90 + IVA.
Per tutti i tipi di abbonamento la velocità massima di download è indicata in 3,6 Mbps e 512 Kbps in upload.
La differenza tra gli abbonamenti è nella quantità di GB scambiabili.

  • Bronze: 4GB mensili
  • Silver: 6GB mensili
  • Gold: 12GB mensili

Il meccanismo che regola questi limiti si chiama FAP (Fair Access Policy).
In realtà 4GB dell’abbonamento Bronze non sono 4GB come siamo abituati a intendere. I dati in download valgono meno (o,5 x MB) dei dati in upload (1,5 x MB), il tutto calcolato in una finestra di 28 giorni.
Per intenderci dobbiamo immaginare un vaso che viene riempito dalla nostra navigazione e che ha un foro alla base per cui si svuota quando non navighiamo (o consumiamo poca banda).
Indubbiamente è un meccanismo un po’ cervellotico ma la cosa di cui ci si rende subito conto è che i 4GB (i limiti sono sempre controllabili da un pannello di controllo sul sito di Open-Sky) su base mensile sono pochissimi. Specie per chi, come me, con internet ci lavora.
Al di fuori di questa soglia Open-Sky afferma di assicurare la funzionalità della connessione ma non il massimo delle performance (i 3,6 Mega).
Di fatto ho potuto appurare che, al di fuori della soglia, la connessione diventa inutilizzabile.

Dopo un paio di mesi ho fatto richiesta di upgrade all’abbonamento Silver (6GB  mensili): 44,9 euro + IVA per i primi 4 mesi, che poi diventeranno 53,90 euro + IVA.
Ho imparato a precludermi parecchie funzionalità di internet (video di YouTube, le prove di software troppo pesanti da scaricare ecc.) ma riesco a lavorare.

Paradossalmente, nonostante questi evidenti limiti, la navigazione con Tooway è piacevole. Non ci sono problemi di risoluzione degli indirizzi e anche i dati inviati in modalità POST arrivano puntualmente. Non siamo di fronte a un mostro di velocità ma il tutto è assimilabile all’esperienza con le prime ADSL. Dobbiamo pensare anche all’impressionante viaggio che fanno i dati: client->modem->parabola->satellite->hub di Tooway->backbone e viceversa.
Il timore di interruzione del servizio dovuto al maltempo è stato fugato da questi primi grandi temporali autunnali che hanno colpito il Sud Italia. Anche sotto cielo coperto e pioggia battente ho continuato a lavorare in tranquillità.

In sintesi:

Pro: indipendenza da linee telefoniche, qualità della navigazione
Contro: rapporto costo/GB sfavorevole, mancanza di un’offerta flat, FAP limitante

Link: Open-Sky Tooway