Category Archives: Professionismo

Vodafone tra LTE e fax/raccomandate

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Vodafone tra LTE e fax/raccomandate

Come forse già saprete sono un cliente Vodafone. Non troppo soddisfatto.
Se dovessi giudicare questa azienda come semplice operatore telefonico potrei dire di trovarmi abbastanza bene.
A fronte di bollette non proprio leggere, mi permette di telefonare in tutta Italia con una buona qualità e potenza del segnale.
All’estero, poi, c’è quasi sempre una Vodafone locale con cui poter fare il roaming a prezzi non eccessivi (ma neanche regalati) oppure qualche accordo con operatori locali.

Il cliente Business (quello acon partita IVA) viene invogliato dalla grande offerta di servizi a stipulare miglioramenti e aggiunte al contratto base.
E qui vengono i dolori.
Ogni volta che voglio attivare qualche nuova opzione mi scontro con una burocrazia rigida e non impeccabile nel suo funzionamento.
Per ogni attivazione viene richiesto un fax con allegata la copia del documento d’identità.
Il fax è una tecnologia che ha più di 20 anni. E’ lento, inaffidabile e limitato.
Per molti l’avvento di internet e della banda larga avrebbe dovuto sancire il definitivo tramonto del fax.
E invece no. Le grandi aziende sono romanticamente rimaste legate a questo pezzo da museo che neanche l’arrivo della PEC sembra minacciare.

Non si può avere un’idea di quanti fax abbia inviato a queste società (Vodafone in particolare) senza che siano arrivati correttamente, si siano persi o siano risultati illeggibili.
Ma stiamo scherzando? Per attivare un servizio mi costringi a perdere ore, se non giornate, per inviare un fax? Ma li vuoi i miei soldi o no?

Poi c’è la questione della disattivazione dei servizi.
Se per un qualsiasi motivo voglio disattivare un servizio sul mio contratto, non posso neanche inviare un fax. Troppo “facile”.
Devo inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Questo significa farsi una fila in Posta che mi leva una mezza giornata di lavoro semplicemente per comunicare qualcosa che potrei fare in mille altri modi (tutti più rapidi).
Il bello è che Vodafone ti dice che disattiverà il servizio entro 60 (!) giorni dalla ricezione della raccomandata.
Sempre che arrivi, sempre che ci siano i documenti richiesti e sempre che la comunicazione sia scritta secondo le loro leggi supreme.
Intanto, magari. si continuano a pagare canoni per servizi che non si stanno più utilizzando.
Alla faccia della velocità, della flessibilità e dell’attenzione al cliente.

A margine di tutto questo fa sorridere sapere che Vodafone stia sperimentando la LTE .
Questa nuova tecnologia promette di far navigare, con un modem mobile, a velocità di 100 Mbps in downlink.
Bè se mi chiederanno di aderire a questo servizio gli risponderò di mandarmi una raccomandata!

Link: Vodafone

Consulenza su Facebook

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Consulenza su Facebook

Tra i servizi che offro ho aggiunto la creazione, gestione e manutenzione di Profili Pubblici su Facebook.
Credo che per un’azienda sia diventato molto importante esserci e interagire con i propri fan/utenti.
Ho creato una nuova sottopagina di Servizi in questo blog che illustra, in generale, il discorso che farei ad un cliente riguardo Facebook e, in particolare, l’utilità di un investimento in questo senso.

Link: Profili Facebook

TOL.IT: come perdere un buon cliente in poche mosse

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TOL.IT: come perdere un buon cliente in poche mosse

Questa è la storia del rapporto con il mio ex fornitore di servizio hosting TOL.it.
Spero che possa essere d’aiuto a qualche collega ma anche a coloro che lavorano in TOL.it per poter migliorare il servizio che offrono.

Parte 1

Quando 4 anni e mezzo fa decisi di dare le dimissioni dall’azienda presso cui ero impiegato e cominciai la carriera da professionista del web, ero in cerca di fornitori affidabili.
Per chi offre servizi legati a internet, un buon provider di hosting è fondamentale.
Scelsi TOL.it perchè precedentemente lo avevo provato con formule del tipo “hosting condiviso” con clienti senza particolari esigenze e mi ero trovato bene.
Per me, invece, scelsi una formula che prevedeva 2Gb di spazio, pannello Plesk e N domini da poter registrare.
Il primo impatto fu spiazzante in quanto l’interfaccia utente che mi permetteva di gestire il mio rapporto con TOL (acquisti di domini e servizi supplementari) era a dir poco criptica e anche malfunzionante. Ancora oggi se mi autentico qui arrivo qui (che diavolo è subdomain-hotel.gif???)
Tuttavia, dopo un primo tempo di rodaggio, cominciai a farci l’abitudine e, soprattutto, l’assistenza era veramente disponibile e veloce. I dubbi venivano fugati in breve tempo e c’era una certa elasticità nel risolvere problemi creati dalla mia inesperienza verso le loro procedure.

Solo i rinnovi dei domini e dei servizi mi creavano qualche problema perchè questi si rinnovavano automaticamente e non c’era (e non c’è) alcun pannello di controll0 che mi facesse capire chiaramente se avevo provveduto al pagamento e/o mi ero scaricato la fattura. Le disdette dovevano essere fatte 30 giorni prima della scadenza naturale del dominio (altra regola opinabile).
Per molto tempo, però, non ho avuto alcun tipo di problema legato alla qualità del servizio.
In 3 anni sono arrivato ad avere anche 40 progetti attivi su TOL.it. Questo stesso blog si può dire che sia “cresciuto” lì.

I problemi cominciarono quando il server Windows (ebbene sì, da allora in poi solo Linux) dove si trovava la mia porzione di hosting autogestito iniziò a dare i numeri.
Siti irraggiungibili, servizi che cadevano e tecnici che non arrivavano a capo del problema.
Fino al disastro totale. Rottura del hard disk, così mi fu detto, con conseguente perdita dei dati.

Decine di clienti inferociti che mi martellavano e, dall’altra parte, tecnici che evidentemente non dovevano tenere a bada solo me.
Anche io, che non sono un grande hardwarista, so che con una configurazione RAID 1 è possibile garantire la continuità del servizio.
Allora perchè non lo è stato fatto con quel server? Mistero.

Dopo più di 20 giorni di lotte e di recupero dati tramite un loro vecchio backup e alcuni miei parziali, si riuscì a tornare ad essere visibili senza alcuna denuncia da parte dei miei clienti.
Consiglio per i colleghi: indicate sempre, nei contratti che fate sottoscrivere ai clienti, che la visibilità del sito o il funzionamento dell’applicazione può non dipendere da voi e che quindi non ne siete legalmente responsabili.

Fine prima parte

Traduzioni online ma umane

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Traduzioni online ma umane

Tra i molti servizi che si possono trovare online la traduzione è quella che si presta meglio a sfruttare le possibilità della Rete.
Molti portali di aziende multinazionali si sono affidati nel passato (e alcuni tuttora si affidano) a traduttori automatici con risultati spesso ridicoli.
Ricordo un vecchio portale tecnico della ASUS che puntualmente preferivo leggere in inglese perché, paradossalmente, mi era più comprensibile.
La traduzione umana ha tuttora dei vantaggi che, per un’azienda anche di dimensioni medio-piccole, vanno assolutamente considerati nel lancio di un portale o di un sito multilingua.

Translia non è solo un sito che offre un servizio di traduzione tramite traduttori professionisti, ma è anche un luogo in cui ci si può proporre come traduttori.
L’iscrizione alla board è gratuita per il traduttore che può lavorare su progetti individuali o di gruppo.
Per il committente, invece, ci sono alcuni strumenti che permettono la valutazione del traduttore come:

  • Livello del traduttore (valore che indica il rendimento e la reputazione)
  • Valutazione del cliente (giudizi di precedenti clienti)
  • Approvazione del traduttore (giudizi di altri traduttori)
  • Kudos (“crediti” ricevuti quando si aiuta la comunità)

Insomma un servizio prezioso e di qualità ad un costo che non è eccessivo come si potrebbe pensare.

Link: Translia.com

Upgrade da Windows XP a Windows 7 con sconto del 50%

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Upgrade da Windows XP a Windows 7 con sconto del 50%

C’è da stare all’erta.
Come previsto, non tutti si sono fiondati in negozio a comprare l’upgrade da Windows XP a Windows 7.
Le diffidenze questa volta non riguardano le prestazioni del nuovo sistema operativo Microsoft.
La maggior parte delle prove sul campo hanno decretato che W7 è molto meglio di Vista ma anche del vecchio e collaudato XP.
Il problema è il costo dell’upgrade. Ad esempio il sottoscritto per passare da XP Professional a Windows 7 Professional deve sborsare ben 299 euro!

In epoca di crisi economica queste motivazioni sono più che sufficienti a frenare le vendite.
Tant’è che ancora milioni di computer funzionano ancora (bene) con XP e Office 2003/XP.

La cosa è sussurrata più che annunciata ma i responsabili vendite Microsoft stanno pensando a promozioni molto invitanti, fino ad arrivare al 50% di sconto.
Bè questo cambierebbe molto il discorso e inviterebbe anche i non professionisti a fare il cambio.

Sempre con l’aiuto dei validi  tool per la migrazione

Vedremo.

Essere avvisati quando il sito non è visibile

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Essere avvisati quando il sito non è visibile

E’ la preoccupazione maggiore quando si gestiscono uno o più siti: essere sicuri della propria visibilità.
Possono accadere molte cose: caduta del server, un plugin dispettoso, limitazione da parte del hoster ecc.
Pingdom
è un’azienda che offre un servizio di monitoraggio della visibilità e raggiungibilità di un sito.
Il tutto molto completo e professionale ma a pagamento.
Esiste, tuttavia, una formula con account gratuito che permette di monitorare un solo sito.

Gli allarmi vengono inviati via sms (20 inclusi nell’account gratuito) e via email ma è possibile anche installare un’applicazione sul proprio pc che lavora in background.
L’applicazione si chiama Pingdom Desktop Notifier. La sua installazione permette la creazione automatica di un account gratuito Pingdom.

Link: Pingdom Desktop Notifier